BRUXISMO DA STRESS
Cosa significa “bruxismo”?
“Stringere i denti” , “mordere il freno” sono espressioni comuni nella nostra società competitiva e hanno il significato di farsi forza, essere determinati, lottare per ottenere successo, prestigio, immagine.
Spesso però questo atteggiamento causa il “bruxismo da stress”. Il Dizionario Medico, alla voce “bruxismo” recita: “digrignamento dei denti che avviene soprattutto nelle fasi di sonno leggero o di sonno REM. Procura un sonno disturbato e, al risveglio, una sensazione di stanchezza alla mandibola. A lungo termine provoca l’appiattimento della parte masticante dei denti. E non solo, perché la compressione esercitata inconsciamente durante la notte (o anche di giorno), causa l’usura e la progressiva distruzione dei denti che vengono via via “limati”, ma anche gravi danni all’articolazione mandibolare con conseguenze dolorose ai muscoli facciali, emicranie, dolori al collo e al rachide cervicale.
Anche i bambini bruxano?
Serrare e digrignare i denti è piuttosto frequente ai nostri giorni ed è senz’altro in relazione con lo stress quotidiano cui siamo sottoposti. Il fenomeno indica, infatti, uno stato di forte nervosismo e, specie di notte, appare un metodo per scaricare le tensioni accumulate durante il giorno. In genere ne sono vittima gli adulti, ma neppure i bambini sono risparmiati, sempre più coinvolti dalla velocità dei tempi e da giochi iper-tecnologici, come i videogiochi, che impongono uno stato di perenne alta tensione.
Tre bambini su dieci digrignano o fanno stridere i denti, con la più alta incidenza in bambini al di sotto dei 5 anni. La scomparsa del bruxismo è nella maggioranza dei casi spontanea ed è più rapida quando i genitori creano intorno al bambino un clima di serenità: se le fonti di stress che provengono dall’ambiente familiare diminuiscono il bambino avrà maggiori possibilità di gestire e tollerare le sue tensioni. Oltre al fattore psicologico, il bruxismo nei bambini può avere anche cause meccaniche dovute ad una masticazione sbagliata.
Sintomi del bruxismo
Per riuscire a capire se questo fenomeno avviene anche quando state dormendo, esistono diversi segnali indicatori:
• al risveglio si possono avvertire fastidiosi dolori muscolari
• sbadigliare risulta doloroso perché è difficile aprire al massimo la bocca
• al mattino fanno male tutti i denti
• la sensibilità dentale al caldo e al freddo aumenta.
• i denti si consumano
• le gengive si retraggono e scoprono le radici dei denti
Che danni provoca il bruxismo?
La persona “bruxista” non dovrebbe sottovalutare il disturbo: col tempo, infatti, può andare incontro a conseguenze assai spiacevoli: dolori dentali cronici, perdita della vitalità di singoli denti per usura, denti che si muovono o si consumano eccessivamente.
I danni causati dal digrignamento si possono evidenziare anche nell’articolazione mandibolare con il classico “scrocchio” all’apertura della bocca, ma, soprattutto, con risvolti ben più seri quali vertigini, cefalee, dolori cronici e danni all’articolazione temporo-mandibolare, oltre a dolori alle vertebre cervicali che potrebbero perfino interessare la colonna vertebrale.
Una disfunzione delle articolazioni temporo mandibolari (A.T.M.) è una condizione in cui una o entrambe le articolazioni non funzionano più secondo la norma fisiologica: in questi casi viene spesso coinvolta la muscolatura masticatoria e i muscoli del collo che possono causare i dolori sopra descritti.
Come si risolvono i danni causati dal bruxismo?
Per poter risolvere i problemi causati dalla “sindrome algo-disfunzionale della articolazione temporo mandibolare” è necessario rivolgersi a un dentista che si occupi di “gnatologia e postura”. La gnatologia è una branca piuttosto recente dell’odontoiatria che studia la fisiologia e le varie patologie delle ATM e dei muscoli masticatori, e i rapporti fra mandibola e mascellare superiore.
http://www.studiodentisticoassociato.com/elettromiografia-bocca/
http://www.studiodentisticoassociato.com/gnatologia-e-postura/
Talvolta il dentista dovrà lavorare in tandem con un buon osteopata per ottenere un perfetto equilibrio posturale ed avere dei buoni risultati anche sui muscoli masticatori.
http://www.studiodentisticoassociato.com/lo-staff/
Dopo un approfondito studio del caso clinico e dopo aver portato il paziente alla consapevolezza delle sue azioni, l’odontoiatra può suggerire una soluzione semplice e poco invasiva, costituita da una placca masticatoria (“bite”) da utilizzare principalmente di notte. La sua funzione protettiva evita i contatti traumatizzanti delle cuspidi e mantiene l’articolazione in posizione di riposo, oltre a distogliere il bruxista dalle sue abitudini pericolose.
Il “molaggio selettivo occlusale”
Il raggiungimento di una occlusione stabile contribuisce certamente al mantenimento nel tempo della remissione ottenuta dopo la terapia gnatologica. Questa stabilità può essere raggiunta tramite piccole modifiche (molaggio selettivo occlusale) dell’anatomia delle superfici dei denti in caso di piccole discrepanze; tramite l’esecuzione di restauri protesici parziali (intarsi) o completi (corone) in caso di discrepanze di media entità; tramite riposizionamento ortodontico dei denti in caso di discrepanze importanti. In seguito lo specialista può intervenire per salvare i denti usurati utilizzando capsule in ceramica, materiale esteticamente molto bello, non riconoscibile dagli altri denti e con in più il pregio di essere quasi indistruttibile.
Dr. Corrado Cavalca