Cos’è il tumore del cavo orale?
Il tumore del cavo orale è una forma di cancro che colpisce le cellule di rivestimento della bocca, sviluppandosi più frequentemente sulla lingua, sulla mucosa delle guance, sul pavimento della bocca, sull’orofaringe e le tonsille.
I termini tumore maligno, cancro, carcinoma e neoplasia maligna sono da considerarsi sinonimi; pertanto, il tumore alla bocca (maligno) è conosciuto anche come cancro alla bocca (o cancro orale) e come carcinoma alla bocca (o carcinoma orale).
In Italia rappresenta il 5% dei tumori nell’uomo e l’1% nella donna, ma la sua incidenza complessiva è in aumento, così come il tasso di mortalità. In Italia, ogni anno si registrano oltre 9.000 nuovi casi con una mortalità, a 5 anni dalla diagnosi, di oltre il 43%.
Secondo gli ultimi dati pubblicati il cancro orale ha subito un’impennata di più del 60% dal 2011 ad oggi. Inoltre, gli uomini sono colpiti dalla patologia un numero di volte triplo rispetto alle donne.
È evidente quindi l’importanza di un’adeguata prevenzione e di una diagnosi precoce: quando il carcinoma è rilevato e curato nella sua fase iniziali, infatti, si ottiene una guarigione che va dal 75% al 100% dei casi, con interventi terapeutici poco invasivi.
Per questo i dentisti italiani si sono uniti, facendo fronte comune contro il tumore del cavo orale: aumentare il numero dei casi diagnosticati precocemente e ridurre, quindi, significatamene il tasso di mortalità a 5 anni è il grande obiettivo.
Quali sono i fattori di rischio?
Nella sua fase iniziale, il tumore alla bocca si presenta frequentemente attraverso lesioni pre-cancerose come macchie o placche bianche e/o rosse, piccole erosioni o ulcere all’interno della bocca. Pericolosamente sottovalutate, queste condizioni patologiche iniziali vengono spesso etichettate dai pazienti come “infiammazioni”.
Per questo sottoporsi a uno screening puntuale e periodico, eseguito da uno specialista, è fondamentale per capire se la lesione sia una patologia non evolutiva o se rappresenti lo stadio iniziale di un vero e proprio tumore.
Se le lesioni sospette persistono oltre i 10-15 giorni, è necessario ricorrere ad approfondimenti diagnostici come la biopsia e, comunque, a una valutazione di secondo livello presso centri di riferimento specializzati.
Fumo e alcol sono tra i primi fattori di rischio del tumore del cavo orale: nel 75% dei casi, infatti, questa forma di carcinoma è legato all’abuso di queste sostanze. La loro combinazione, in particolare, determina un rischio ben 50 volte superiore rispetto ai non fumatori e bevitori.
Altri fattori di rischio da non sottovalutare riguardano la presenza di alcune infezioni, specie quelle causate dal Papilloma Virus (HPV 16), che colpisce prevalentemente i giovani e attacca soprattutto l’orofaringe, le tonsille e la base della lingua, la causa principale è rappresentato dal sesso orale non protetto (oral dam)
Inoltre, l’eccessiva esposizione ai raggi solari è responsabile, in particolare, della comparsa di carcinomi alle labbra.
Una dieta povera di frutta e verdura, che determini carenze vitaminiche importanti, può essere anch’essa un nemico per la salute del cavo orale. L’alimentazione è senza dubbio uno dei fattori più importanti in grado di controllare l’insorgenza e lo sviluppo del tumore del cavo orale. Fondamentale è il ruolo delle vitamine antiossidanti A, C ed E, contenute nella verdura e nella frutta di colore rosso, giallo e verde, in grado di eliminare radicali liberi dalle cellule danneggiate.
I microtraumi continui, causati da protesi dentarie irritanti, denti scheggiati o fratturati, insieme a una cattiva igiene orale, sono fortemente associati all’insorgenza di questo tumore.
Infine, poiché la mucosa orale perde col tempo alcune proprietà difensive nei confronti di stimoli esterni nocivi, l’età è a tutti gli effetti un fattore di rischio, specie per chi ha già superato i 45 anni.
Come prevenire il cancro del cavo orale?
Prevenire il tumore del cavo orale è, fortunatamente, molto semplice: è sufficiente adottare corretti stili di vita, in modo da ridurre i fattori di rischio e sottoporsi a visite periodiche regolari. Il dentista è, infatti, il primo specialista in gradi di rilevare i sintomi del carcinoma orale, e la diagnosi precoce aumenta la probabilità di essere curati con il minimo danno, senza gravi deformazioni al volto e menomazioni funzionali.
Se rilevato in fase iniziale, l’aspettativa di sopravvivenza per il tumore del cavo orale è dell’80%. Purtroppo, però, la maggior parte dei casi di cancro orale sono diagnosticati negli stadi più avanzati, in cui il tasso di sopravvivenza a cinque anni scende fino al 57%. In particolare per il tumore alla bocca, alla fine del periodo di cura solo il 5% dei pazienti sopravvive.
Ecco 7 semplici regole da non dimenticare:
1. Smetti di fumare e non abusare di alcolici.
2. Fai sesso orale protetto (oral dam)
3. Adotta delle abitudini alimentari più sane: segui una dieta ricca di frutta e verdura, povera di grassi e privilegia i cibi integrali.
4. Migliora la tua igiene orale, seguendo i consigli del tuo dentista.
5. Esegui visite periodiche da uno specialista e dal tuo dentista e se sei un fumatore fallo almeno 1 volta all’anno.
6. Chiedi al tuo dentista come eseguire l’autoesame della bocca.
7. Se tu o un tuo famigliare state affrontando cure oncologiche, con radio e chemioterapia, parlane con il tuo dentista perché esistono specifici protocolli odontoiatrici da seguire in questi casi.
Quali sono i primi sintomi?
I sintomi delle precancerosi e degli stadi iniziali del cancro orale sono di solito sfumati e sfuggenti: modesto dolore, bruciore, sensazione di sentire un corpo estraneo, episodi di sanguinamento. In questa fase, il tumore può presentarsi sotto forma di piccoli decubiti (piaghe), macchie di colore bianco o rosso a volte facilmente sanguinanti, piccole croste sulle labbra, ulcere, ferite, in particolare quelle che tardano a rimarginare nonostante l’uso di farmaci.
Se hai un dubbio, specie se hai più di 45 anni e sei esposto ai fattori di rischio, ti consigliamo di sottoporti a uno screening del cavo orale e di imparare a effettuare periodicamente l’autoesame della bocca, in modo da prestare attenzione a ogni eventuale alterazione della mucosa orale.
Efficacia della diagnosi precoce
Attualmente la prevenzione primaria si attua dissuadendo ed informando i pazienti circa i rischi del fumo e dell’alcool, insegnando l’autoispezione e mettendo in campo iniziative di informazione per i medici, odontoiatri e operatori della salute orale.
La prevenzione secondaria, invece, mira a cogliere quanto più precocemente possibile le lesioni che potrebbero rappresentare gli stadi iniziali della malattia. Potenzialmente maligne, sono rappresentate dalla leucoplachia, dalla eritroplachia, dalla cheilite attinica, dalla stomatite nicotinica, fibrosi sottomucosa: ciascuna ha un proprio potenziale degenerativo, valutabile esclusivamente con l’esame istologico.
Le indicazioni dell’OMS suggeriscono di sottoporre ad intervento bioptico con relativo esame istopatologico quelle lesioni che in 14 giorni non mostrano guarigione o netto miglioramento una volta intervenuti sulla presunta causa scatenante.
Le implicazioni medico-legali per la mancata diagnosi sono sempre più frequenti e la tempestività nell’attuazione di protocolli di gestione e trattamento di tali patologie mette il professionista al sicuro da sgradevoli risvolti legali.
Cos’è il Velscope?
Il Velscope è un ausilio tecnologico che sfrutta l’autofluorescenza dei tessuti orali per la scoperta di lesioni displastiche e neoplastiche. La differenza tra le porzioni di tessuto che normalmente emette fluorescenza e quelle che invece la ritengono, può aiutare nel porre il sospetto diagnostico e indirizzare il paziente verso i centri specializzati.
Il sistema di screening VELSCOPE consente di eseguire un esame preventivo della mucosa orale evidenziando, attraverso la naturale fluorescenza dei tessuti, possibili lesioni della mucosa prima che queste diventino visibili ad occhio nudo. In solo 5 minuti è possibile effettuare questo esame, in modo non invasivo e senza bisogno di assumere farmaci. La prevenzione del tumore orale è oggi più facile e sicura!
Dunque un’ispezione delle mucose della durata di qualche minuto appena, può aiutare a salvare diverse vite umane, contribuendo a diminuire i tassi di mortalità per le patologie delle mucose orali.
La biopsia correttamente eseguita rimane comunque a tutt’oggi la cosa migliore per la valutazione diagnostica delle lesioni: le colorazioni vitali, le metodiche di autofluorescenza o la citologia esfoliativa si offrono come metodiche coadiuvanti, al servizio del processo diagnostico.
Cos’è il virus HPV?
È noto per essere il primo fattore di rischio per il tumore della cervice uterina, il secondo più diffuso tra le donne dopo quello al seno. L’infezione da Papilloma virus umano è molto frequente nella popolazione e si trasmette prevalentemente per via sessuale, anche se nella maggior parte dei casi rimane asintomatico.
Anche i tumori del cavo orale rientranti nella più ampia categoria delle neoplasie della testa e del collo, possono essere provocati dal papilloma virus: una percentuale tra il 15 ed il 25% pare sia indotta dal virus HPV, che è responsabile del 65% dei tumori orofaringei e tonsillari.
Per quanto concerne la prognosi, fortunatamente, i tumori HPV-indotti mostrano un comportamento decisamente più benigno rispetto ai tumori non-HPV, con una migliore risposta alla radioterapia ed una minore tendenza a dare recidive locali.
Dr. Corrado Cavalca