Carie e streptococco
La carie è tutt’ora la patologia orale con più alta prevalenza, tanto che l’intera popolazione italiana è considerata a rischio di carie dalle Linee Guida del Ministero 2013.
http://www.studiodentisticoassociato.com/conservativa/
Le cause sono molteplici (alimentazione errata, cattiva igiene orale ecc) ma la presenza di batteri cariogeni ha un ruolo fondamentale nell’eziopatogenesi.
Attualmente si ritiene che la carie sia una malattia polimicrobica, cioè causata da diversi microorganismi: decine di specie batteriche possono causare la carie, ma è dimostrato che lo Streptococco mutans è il più importante agente eziologico di questa patologia.
Dunque le strategie della prevenzione della carie (oltre naturalmente all’insegnamento di un corretto spazzolamento) sono indirizzate verso il controllo di questo microorganismo.
http://www.odontoiatria33.it/cont/pubblica/clinica-e-ricerca/contenuti/11542/streptococco-salivarius-elimina-streptococco-mutans-risultanze-ricerca.asp
Oggi è noto che la cavità orale in soggetti sani è caratterizzata da un microbiota ben equilibrato e che l’alterazione di questo equilibrio porta a disturbi orali come la malattia parodontale e la carie dentale.
Uno strumento preventivo per la carie dentale e per la salute orale è rappresentato quindi dalla modulazione del microbiota orale mediante prodotti che siano in grado di favorire una sana flora batterica orale.
Una strategia logica risulta pertanto quella di utilizzare “probiotici orali” cioè microorganismi isolati dal cavo orale di soggetti umani sani.
I criteri chiave per il candidato probiotico ideale sono: assenza di patogenicità; ampia presenza come popolazioni naturali all’interno del microbiota orale, potente attività inibitoria in vitro e in vivo nei confronti degli agenti patogeni orali.
Queste caratteristiche le ritroviamo nello Streptococcus salivarius M18 ad azione antibatterica, antiplacca, antiacido e antiinfiammatoria.
È stata infatti studiata e documentata la capacità dello Streptococco salivarius di ridurre significativamente la presenza di Streptococco mutans, mediante l’azione anti placca dovuta alla presenza del megaplasmide e l’effetto tampone salivare grazie alla produzione di ureasi in grado di modulare il pH orale.
Inoltre lo Streptococco salivarius M18 è risultato essere in grado di contrastare gli stati infiammatori del parodonto riducendo la produzione di citochine pro-infiammatorie.
Sembrano palline da tennis, e queste piccole sfere verdi cinte di blu giocano un’importante partita ogni giorno, ma con lo sport non hanno nulla a che vedere. Si tratta dello Streptococcus salivarius, uno dei microrganismi che compongono la flora batterica normalmente presente nel nostro cavo orale. Come gli altri streptococchi, cresce a coppie caratterizzate da una forma sferica e costituisce la metà di tutti gli streptococchi contenuti nella saliva.
Quando, dopo circa un’ora dall’assunzione di cibo, sui denti inizia a formarsi la placca dentale, questo batterio è il primo a colonizzarla, seguito poi da una lunga serie di altri microrganismi di vario genere. In questa lotta per la conquista della placca, lo Streptococcus salivarius sembra svolgere un ruolo da moderatore, regolando l’impianto di batteri nocivi per la salute orale.
Il salivarius M18 svolge tre azioni, grazie ad alcuni enzimi: si oppone alla crescita dello Streptococcus mutans (che causa la carie), si oppone alla crescita della placca ed evita che dentro la bocca si formi un ambiente acido che facilita la formazione di tartaro e gengiviti.
Uno studio recente su 76 bambini, con buona igiene orale e sottoposti a controlli periodici, ha mostrato con l’uso delle pastiglie di Streptococco salivarius una riduzione della placca del 50% e dei batteri che producono la carie del 75%».
Quello della carie nei bambini è un problema non di poco conto, anche a causa del consumo eccessivo di zuccheri fin da piccolissimi: vediamo bambini con carie anche a 18 mesi. http://www.studiodentisticoassociato.com/alimentazione-e-carie/
Fino a qualche anno fa si somministrava il fluoro per via sistemica fino ai 12 anni, ora le linee guida ministeriali prevedono la somministrazione fino ai 3 anni seguita da applicazioni topiche (che andrebbero fatte dal dentista).Le gemme, ovvero l’abbozzo dei denti permanenti che si formano sotto i denti da latte, si formano fino a 12 anni e per alcuni soggetti nemmeno il dentifricio al fluoro è sufficiente.
Dunque un altro ottimo aiuto per la prevenzione della carie è l’uso di pastiglie da sciogliere in bocca contenenti batteri depotenziati, una sorta di vaccino che aiuta a creare delle difese immunitarie.
Naturalmente queste pastiglie andranno usate dopo aver appurato con un apposito esame della saliva che si ha una elevata percentuale di Streptococco mutans (test di cariorecettività): in questi casi ritengo che il salivarius M18 possa essere un prodotto utile, ma sottolineo che – nonostante sia venduto come integratore e non come farmaco – vada assunto sotto il controllo del pediatra e dell’odontoiatra.
Dr. Corrado Cavalca